EMANCIPARSI IN UNA MB NONOSTANTE I PARENTI IMPORTANTI: PARLA SHAELIN McCORMICK, NIPOTE DEL FONDATORE DEL BOA

EMANCIPARSI IN UNA MB NONOSTANTE I PARENTI IMPORTANTI: PARLA SHAELIN McCORMICK, NIPOTE DEL FONDATORE DEL BOA

Anche se cresciuta in un piccolo gruppo appartenente all’arte delle marching show bands, una musicista trova, per proprio conto, un network costantemente in crescita. Sono nata in una grande famiglia legata al mondo delle marching band. In quegli anni mio padre era presidente ed amministratore delegato della “Bands of America” (BOA), organizzazione fondata da mio nonno nel 1976. Non avevo ancora compiuto il mio primo anno quando partecipai al duecentesimo anniversario della banda militare statunitense legata al corpo dei Marines “The President’s Own” nei giardini della Casa Bianca alla presenza del Presidente Bill Clinton. E non avevo ancora un anno nemmeno quando partecipai al “BOA Summer Symposium” [“Simposio Estivo di Band of America”, ndr.] ed assistetti a numerose competizioni di marching band. Intanto crescevo. Il mio tipico fine settimana autunnale consisteva nel viaggiare con mamma e papà da una competizione di marching band a un’altra. Nulla di tutto ciò era stato pensato. Era semplicemente una parte della mia vita.

 

“Una grande famiglia”

Quando ti unisci ad una marching band, entri a far parte di una grande famiglia e per me non c’è nulla di più vero. Durante le competizioni, potete trovarmi in giusto un paio di posti: o nell’area dedicata alla stampa vicino a mamma, papà e Chuck Henson – la voce del BOA – o sul campo, nel cuore dell’azione, con un educatore, il dottor Tim Lautzenheiser, uno zio, per me. Durante il simposio estivo partecipavo alle sue lezioni di “leadership” , o a quelle di “drum major” di George N. Parks.

 

L’inizio della mia avventura

Sono sempre stata molto affascinata, dalle color guard, dal modo in cui si muovono, da come facciano volare le bandiere o i fucili senza alcuno sforzo apparente, dalla loro grazia. Davvero intrigante. Primo passo: durante il mio settimo anno di scuola [12-13 anni circa, ndr.], decisi di iscrivermi al programma per cadetti winter guard organizzato dal mio distretto scolastico per competere nella “Indiana High School Color Guard Association” (IHSCGA) [Associazione per color guard provenienti da scuole superiori dello stato dell’Indiana]. Concludemmo la stagione come campioni statali.

Nell’autunno del mio ottavo anno di scuola, entrai a far parte della Marching Tigers of Fishers  High School, Indiana, come membro della sezione color guard. Essere una marching player durante l’ottavo anno di scuola è stata un’esperienza molto difficile, ma anche estremamente proficua, perché si è aggiunta alla mia “grande famiglia” e mi ha permesso di iniziare la scuola superiore con un grande gruppo su cui fare affidamento. Durante quell’inverno decisi di tornare a far parte delle cadet guard. Risultato: fui selezionata per essere una solista e concludemmo il campionato come campioni statali per il secondo anno consecutivo. Mi riunii alle color guard dei Fishers e fui “matricola” della marching band, mentre per la stagione invernale continuavo dove io – insieme ad un’altra “matricola” – avevo creato la squadra scolastica di winter guard. Quello stesso anno ebbi l’opportunità di marciare nella “Tournament of Roses Parade” [sfilata di carri allegorici conosciuta anche come Rose Parade, ndr.] con una banda composta da 300 elementi, la “Bands of America Honor Band”. E non mi fermai qui. Essendo una percussionista dal mio sesto anno di scuola, mi unii al nostro front ensemble per la stagione autunnale del mio secondo anno di scuola superiore. Durante quel periodo feci molta più esperienza della parte musicale della marching band, piuttosto che del suo aspetto di visual. Quell’inverno tornai nella squadra scolastica di winter guard per esibirmi per la mia ultima stagione. Molte persone trovano interessante ed emozionante il passaggio da percussionista a color guard, ma per me, all’inizio, è stata semplicemente un’occasione che mi ha permesso di sperimentare appieno tutti gli aspetti che costituiscono una marching band.

shaelin McCormick 2

I primi tempi

Alla fine del mio secondo anno, partecipai ad un processo di selezione a più fasi e fui scelta come una dei drum major per la stagione 2014. Ci furono molte persone che mi dissero che l’unico motivo per cui io fossi drum major era perché mio padre era un membro dello staff. Sfortunatamente per loro, ero abbastanza sicura di me stessa da ignorare i loro commenti, sapendo di poter dimostrare che quel posto me lo ero guadagnato e che lo avrei fatto anche nella stagione successiva. Durante l’intero processo, i miei amici si stupirono di me. Alla fine di quella stagione, un collega in particolare mi disse di essersi sbagliato su di me, sui suoi pregiudizi all’inizio di quell’anno e che ero diventata una dei suoi drum major preferiti. Partecipai nuovamente alle audizioni e, ancora una volta, fui il drum major dei Tigers per tutto il mio ultimo anno di scuola. Nel corso di quella stagione, mi sentii molto più a mio agio in molte aree di lavoro, ma ebbi anche delle insicurezze completamente nuove, proprio perché era il mio secondo anno da drum major. Sentivo soprattutto che il nostro programma era cresciuto ed aveva tanti punti di eccellenza, che eravamo riusciti a raggiungere in brevissimo tempo. Il nostro gruppo ha cambiato la mentalità e la dedizione al lavoro dei Fishers e ciò ha reso il nostro “legame familiare” ancora più forte ed indissolubile.

Traduzione e riadattamento a cura di Sara Casella