IL PEGGIOR SNARE-DRUMMER CH’IO ABBIA MAI VISTO

IL PEGGIOR SNARE-DRUMMER CH'IO ABBIA MAI VISTO

hp-2015Huei-Yuan Pan (www.hueiyuanpan.com) è un musicista di Los Angeles, originario di Houston. La sua esperienza nei drum corps comprende una stagione coi Phantom Regiment Drum and Bugle Corps (Snare, 2001) e tre coi Cavaliers Drum and Bugle Corps (Snare 2002, 2003; Front Ensemble 2004). Dal 2008-2011, Huei è stato direttore e arrangiatore dei Green Thunder Percussion e nel 2012-2013 è stato Percussion Caption Head dei Phantom Regiment. Attualmente è direttore dei Jumpstart Young Musicians Program presso la Colburn School di Los Angeles.

Premessa

Quando non si è scelti, viene a meno la nostra voglia di fare, ci scoraggiamo. Certamente fa male, ma oggi vorrei che imparaste una lezione dalla storia del dal peggior snare drummer ch’io abbia mai visto.

Essere tagliati fuori è una sensazione che dà fastidio anche ai più forti d’animo. Quando si prova a far parte di una squadra sportiva, o ci si applica a scuola, quando si affronta un colloquio di lavoro o un’audizione: tutte queste cose hanno molto in comune. Il processo d’audizione richiede di mettersi alla prova, di rendersi vulnerabili esponendosi ai giudizi, tutto nella speranza di vincere un posto. Ci siamo passati tutti, o quasi, io stesso più volte, e può essere stressante: vero?

Eppure, anche stare dall’altra parte può essere difficile, e l’ho capito quando ho dovuto dire “no” a qualcuno per la prima volta. Lì mi resi conto di quanto è difficile decidere chi formerà la squadra, chi verrà ammesso o chi si aggiudicherà il posto. Come istruttori valutiamo tutto ciò che vediamo, per rimanere imparziali, e minimizziamo coi candidati alcune difficoltà, ma ad un certo punto la necessità di scegliere ti richiede di usare l’istinto. In tutto questo, non puoi aiutare nessuno ma provi empatia verso la persona che stai giudicando: le mani sudate, il desiderio di presentarsi bene, il sorriso che sforza per sembrare a proprio agio, ma senza esagerare perché sta cercando di dimostrare di essere un potenziale “team player”. Oh, è terribile! Noi istruttori siamo generalmente persone attente e premurose, e le persone premurose non vogliono che gli altri si sentano male.

Ma (indovinate), prima o poi ognuno di noi viene escluso da qualcosa. Se non sei mai stato escluso o non hai mai avuto nessuna caduta nella tua vita, vuol dire che non sei bravo abbastanza. Sembra strano ma l’esser tagliato fuori è qualcosa da celebrare, è segno che sei uscito dalla tua “zona sicura”, dalla protezione di chi lavora per toglierti gli ostacoli della vita, e ciò è necessario per la tua crescita e il tuo sviluppo. Il fallimento, è uno dei tanti gradini della via che portano al successo.

Quindi, come bisogna reagire quando si viene esclusi? Si deve forse pensare che si è lavorato per niente?

Lo scrittore William Feather sostenne: “Pare che il problema sia tenersi stretti al successo, mentre gli altri se lo lasciano sfuggire di mano”. E questo è in effetti il nostro caso; ma è il ciò che si fa mentre proviamo a tenerci stretti al successo che svolge un ruolo importante nell’effettivo raggiungimento del nostro obiettivo, ogni volta che ci si presenta l’occasione di farlo.

Da insegnante, mi affascina vedere come si comportano le persone di fronte al fallimento, soprattutto quando si insegna agli studenti a rendersi indipendenti. Voglio quindi raccontarvi una storia che mi ha particolarmente colpito, cioè quando in un’audizione ho escluso il peggior snare drummer che abbia mai visto.

Quando vivevo a Chicago, trascorrevo i fine settimana insegnando nella Green Thunder Percussion, un gruppo Indoor Percussion invernale. Il gruppo ha iniziato nella più piccola divisione competitiva del WGI, la A Class, e col passare degli anni, è passato alla Open Class e alla fine alla World Class. Oggi sono conosciuti come Cavaliers Indoor Percussion. Abbiamo iniziato con un programma educativo sponsorizzato dai Cavaliers Drum and Bugle Corps con l’intenzione di far crescere i ragazzi talentuosi nell’area di Chicago. La nostra missione era quella di aggiungere valore alla comunità dei percussionisti, fornendo un’istruzione di livello mondiale e pedagogia di percussioni per gli studenti. Ciò li aiutava a prepararsi per le audizioni di alto livello tecnico dei principali drum corps. Alcuni studenti non hanno avuto insegnanti di percussioni nella loro scuola; altri invece li avevano, ma volevano dedicare più tempo all’esercizio e all’apprendimento. Le cose che tutti avevamo in comune erano l’amore per la musica e la voglia di fare sempre meglio.

Alla Chop Session

Un’iniziativa che usavamo per preparare gli studenti ai weekends di audizioni, includeva la Chop Session, cioè un pomeriggio prima del weekend di audizioni in cui ospitavamo la sola sezione drumline in una sorta di camp educativo, in modo da permettere agli studenti di sentirsi più a proprio agio con gli istruttori, di ricevere dei feedback su come migliorare, aiutando così sia gli istruttori che i membri del gruppo a lavorare meglio insieme.

Noi istruttori lavoriamo con studenti con diversi livelli di preparazione e di abilità. Alcuni imparano subito, altri hanno bisogno di essere motivati. Alcuni sono talenti naturali, altri, in mancanza di ciò, fanno affidamento alla loro diligenza. Ad una particolare Chop Session, ricordo uno studente che si distingueva dagli altri per la sua attenzione e affidabilità: era proprio il tipo di ragazzo che stavamo cercando. L’unica problema consisteva nel fatto che era il peggior snare drummer ch’io avevo mai visto.

In questa storia, lo chiamo Tom. Era del primo anno del liceo. Spaventatissimo. Le bacchette continuavano a scivolargli. Le mani totalmente scoordinate. I piedi un disastro, sempre fuori tempo. E potrei continuare. Ma allo stesso tempo, il ragazzo era maledettamente tenace. Sono sempre stato più che felice di lavorare con gli studenti, soprattutto se dimostrano l’atteggiamento giusto e il desiderio di imparare. Ci sono studenti che arrivano senza una preparazione musicale, esperienza formale o informale. Infatti, partire dall’inizio, da zero, e portarli alla sufficienza è uno dei momenti più gratificanti per un istruttore.

Dall’altro lato, insegnare a studenti che hanno già esperienza, ma che hanno anche sviluppato abitudini scorrette, può essere molto difficile. In questo caso l’obiettivo diventa quello di aiutarli a creare nuove abitudini, alcune delle quali sono più o meno vicine a quelle errate. Fargliele distinguere in corrette e scorrette è già un obiettivo, il cui raggiungimento è ulteriormente complicato dal loro essere umani, cioè dal cercare sempre di fare quello che è più comodo per loro. Se non sono tenuti continuamente sotto controllo e se loro stessi non si sforzano di cambiare abitudini, molto probabilmente, le abitudini scorrette continueranno ad essere rinforzate.

Come avrei potuto aiutare Tom?

La bocciatura all’audizione

La situazione era sempre più complessa: Tom infatti tornava tutti i weekends per le Chop Sessions. Mi dicevo: “È attento, affidabile, positivo… Ma è convinto?!” Ogni volta, gli davo un feedback, lui annuiva, e lo si vedeva lavorare per migliorare le cattive abitudini assunte in ore e ore di prove passate. Ma questi miglioramenti non avvenivano mica di notte! Per raggiungere la confidenza e la precisione tecnica necessarie per suonare splendidamente, occorrono molte ore di ripetizioni corrette degli esercizi. Era ancora (per dirla alla leggera) terribile. Ricordo esattamente il pensiero ricorrente nella mia testa: “Wow, questo povero ragazzo è il peggior snare drummer che abbia mai visto”.

Finalmente, il weekend delle audizioni arrivò e Tom, diligentemente, si presentò. Non era molto preparato, e sebbene avesse fatto tutto correttamente, aveva bisogno di più tempo per correggere la sua tecnica, capire alcuni problemi di coordinamento e diventare più sicuro. Abbiamo finito tutte le audizioni durante il weekend e mancava un’ultima cosa da fare prima di dare il benvenuto ufficiale ai nuovi membri.

Mi ricordo il terrore di dover chiamare gli studenti che non avevano diritto ad essere richiamati, e dovergli dire che non sarebbero stati presi. L’enorme delusione dipinta sui visi di un’intera aula piena di studenti, è qualcosa che potrebbe essere definito come “il peggio” per un istruttore. Ho spiegato che son stati molti gli studenti talentuosi che si sono esibiti alle audizioni ma dato il numero limitato di posti, non sarebbero stati accettati tutti. Poi sono stato positivo: ho ringraziato tutti per il loro sforzo, li ho invitati a stare in contatto col gruppo e di ritornare alle audizioni l’anno dopo. Mentre stavo incoraggiando gli studenti a continuare a lavorare ed essere motivati, Tom stava in piedi in fondo alla sala con un sorriso sul suo viso, annuendo per tutto il tempo. È troppo ottimista?!

Ho comunque fatto un’ultima offerta: avrebbero potuto mandarmi i video con loro stessi che suonavano, li avrei guardati e avrei dato loro qualche feedback per l’anno dopo (questo prima di diventare papà, quando ancora avevo quel bene di lusso chiamato “tempo”). Ho gridato l’ultimo “hurrah”, e incoraggiato dai sorrisi degli studenti, ho posto fine all’incontro. Mentre genitori e studenti se ne andavano, Tom si avvicinò e mi ringraziò per il bellissimo weekend. Mi sarei aspettato di vederlo bruciare per non essere stato preso, ma era ancora positivo per l’esperienza e mi disse che mi avrebbe inviato un video. Gli ho risposto: “Sì! Fallo! Sarò contento di poterti aiutare come posso!”. Lui sorrise, ci stringemmo la mano e ci separammo.

Il Miglioramento

Poche settimane dopo, ho ricevuto una mail da Tom. C’era allegato un link di YouTube del video che mi promise di mandare, accompagnato da questa e-mail:

Hey, ragazzi, sono Tom della Chop Session e dell’audizione. Volevo mostrarvi che non ho rinunciato a suonare solo perché non ce l’ho fatta. Ora mi alleno il doppio per prepararmi per l’anno prossimo. In questo video, suono il pezzo che mi è stato dato verso la fine del provino. Vorrei sapere come lo sto facendo, perché amo il pezzo e l’ho suonato in continuazione. Grazie, apprezzerei i vostri commenti.

Rimasi abbastanza sorpreso e gli inviai una piccola lista di alcuni concetti generali (la qualità del suono, il colpo e il tempo). Ma quello che mi sorprese veramente, è che la settimana dopo, ricevetti un’altra mail con un nuovo video. Risposi con un’altra lista di feedback. A mano a mano che guardavo i video, vedevo il miglioramento di Tom. Le ore che trascorreva per creare nuove abitudini e diventare più forte stavano dando i loro frutti. Continuava a migliorare e i commenti diventarono più specifici. A conti fati, Tom mi inviò video per tutto l’anno, fino all’audizione. Questa è una nota che gli ho inviato prima dell’audizione dell’anno seguente:

Ciao Tom,
Note al video:
– Testa: guarda su invece di piegare la testa a lato, se no sembra che tu sia confuso (pensa questi video come una performance). È importante che tu usi uno specchio per guardare la tua postura, così smetterai di guardare sempre verso il basso;
– I suoni della mano sinistra sono più morbidi rispetto a quelli della destra (potrebbe essere per le bacchette), ma è compito tuo uniformare il suono. Ascolta come suoni e fai le correzioni necessarie;
– Non agitarti fra una ripetizione e l’altra, né quando una mano non suona come vorresti (molto importante);
– Avvolgi di più il tuo dito sinistro attorno alla bacchetta;
– Buono il controllo dell’altezza delle bacchette, continua a lavorare così;
– I primi 4 counts del check durante i sedicesimi dovrebbero essere più omogenei e uniformi;
– Buono il check tra le misure 8 e 25. Continua a lavorare ruotando il polso della mano sinistra, rinforzando la qualità di suono;
– Continua a pensare di rilassare le braccia, evitando delle tensioni extra sulle spalle, rilassa il gomito destro.
E continua a fare video!
Huei

Mentre aiutavo Tom con i feedback dei video, il mio amico Bill finiva di scegliere i membri della snareline. Le audizioni durarono tutto il weekend, da venerdì a domenica, e Tom si presentò come l’anno prima. Vi starete chiedendo come andarono a finire… Ascoltati tutti gli audizionandi, sono felice di dirvi che Tom vinse un posto per la stagione.

Epilogo

Alla fine, il peggior snare drummer che abbia mai visto divenne uno dei più talentuosi studenti a cui ho avuto il piacere di insegnare. Ha continuato a marciare nel gruppo indoor, ne è diventato il center snare, ha marciato in DCI, ed è diventato anche il center snare di uno dei migliori dodici drum corps del DCI. Ora è laureando in educazione e performance musicale. Questa è la storia di un successo che condivido spesso con i miei attuali allievi. Ma i video e i feedback non furono la sola fonte di successo di Tom. Ha avuto infatti molti insegnati bravi, amici e genitori che l’hanno aiutato durante il suo percorso. Ma furono soprattutto le sue qualità ad aiutarlo a raggiungere il successo. E vi elenco le cinque principali:

  1. La tenacia: semplice. Tom non si è arreso, e neanche tu devi farlo. Anche se sei terribile, non arrenderti.
  2. Il lavoro sul morale: il cambiamento non avviene in una notte. I grandi miglioramenti derivano da piccoli passi nel tempo. Se vuoi essere ripagato, investi del tuo tempo.
  3. L’atteggiamento: sii positivo e motivato. Fai video. Tieni un diario. Trova un amico o un insegnate per responsabilità esterne. Trova ciò che ti motiva e fallo.Prova a scegliere un obiettivo di lavoro per questa settimana, e aggiungila al tuo lavoro quotidiano.
  4. La concentrazione: capire quello che si vuole e concentrarsi su di esso. Ad un certo punto, dovresti domandarti: “Quello che sto facendo in questo momento mi avvicina al mio obiettivo?”. È facile distrarsi quando non si è concentrati sul proprio obiettivo.
  5. La non paura dei feedback: ottieni un feedback da persone di fiducia. Trai beneficio dalla loro esperienza. Cerca sempre i commenti esterni in modo da poterti ben indirizzare, e per valutare come stai spendendo il tuo tempo.

Grazie per aver letto questa storia e mi raccomando: non aver paura di partecipare a delle audizioni e se non vieni scelto, non arrenderti…continua!

Articolo di Silvia Ripamonti